5. L’ IMEL extracomunitario opera in Italia tramite una succursale
Parte Generale
Per l'autorizzazione allo stabilimento della prima succursale di un IMEL extracomunitario, la Banca d'Italia verifica l'esistenza del fondo di dotazione, il programma di attività, il possesso dei requisiti previsti dalla normativa in capo ai partecipanti qualificati e ai soggetti responsabili della succursale. L'istanza deve contenere il consenso preventivo dell'autorità di vigilanza dello Stato d'origine all'apertura della succursale in Italia, considerate l'adeguatezza patrimoniale e della struttura organizzativa.
La Banca d'Italia valuta l'insussistenza di impedimenti a un esercizio efficace delle funzioni di vigilanza in relazione al gruppo di appartenenza dell'intermediario, all'adeguatezza del sistema di vigilanza dello Stato d'origine e all'esistenza di accordi per lo scambio di informazioni (ovvero all'assenza di ostacoli allo scambio di informazioni) con l'autorità dello Stato d'origine.
Fondo di dotazione
Il fondo di dotazione deve essere pari ad almeno € 350.000.
Programma di attività
Il programma di attività viene valutato dalla Banca d'Italia per verificare:
- che esso sia sostenibile, tenendo conto degli investimenti necessari per avviare l'attività e dei volumi che l'intermediario si propone di raggiungere;
-
che la succursale sia in grado di rispettare i requisiti patrimoniali sin dall'avvio dell'operatività. Il programma di attività che l'istante trasmette deve quindi contenere anche una relazione tecnica contenente i bilanci previsionali e i prospetti sull'andamento dei fondi propri per i primi tre anni di attività, sia in uno scenario di base sia in uno avverso (di stress).
Organizzazione e sistema dei controlli interni
L'organizzazione aziendale e il sistema dei controlli interni vengono valutati per verificarne l'efficacia e la coerenza rispetto alla complessità operativa e alle dimensioni dell'intermediario.
È valutato anche il sistema IT (Information Technology), che deve assicurare la corretta operatività dell'intermediario e l'adempimento delle segnalazioni periodiche di vigilanza.
Viene prestata particolare attenzione alle misure adottate per salvaguardare i fondi della clientela, incluse le procedure contabili.
Verifica dei requisiti
La normativa vigente attribuisce la responsabilità della verifica dei requisiti del responsabile della succursale all'organo amministrativo della casa madre.
L’ IMEL deve trasmettere alla Banca d'Italia una copia del verbale della riunione del consiglio d'amministrazione durante la quale è stata verificata la sussistenza dei requisiti di legge in capo al responsabile della succursale.
Più il verbale è analitico e motivato, meno probabile è la richiesta di informazioni da parte della Banca d'Italia. Al contrario, in caso di valutazione incompleta la Banca d'Italia può condurre una propria indagine e può richiedere l'esibizione della documentazione comprovante il possesso dei requisiti, inclusi i certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti.
La succursale dell' IMEL extracomunitario deve inoltre garantire il rispetto delle disposizioni antiriciclaggio previste dalla legge italiana; i l’ IMEL sono chiamati ad una condotta di collaborazione attiva, che si basa su un'adeguata conoscenza del cliente e sulla segnalazione delle operazioni che destano sospetti circa la provenienza dei fondi trasferiti.
La filiazione in Italia da parte di una società bancaria e finanziaria estera già esistente in Italia è un'entità legale distinta dalla casa madre e come tale, segue le stesse regole della costituzione di un nuovo IMEL di diritto italiano.
La filiazione è quindi soggetta al complesso delle regole prudenziali applicabili in Italia.
Assetto proprietario
La Banca d’Italia valuta il possesso dei requisiti richiesti dalla legge in capo ai partecipanti qualificati al capitale dell'istituto estero (cioè i partecipanti che detengano almeno il 10% delle azioni o dei diritti di voto).
Bankitalia valuta l'onorabilità del socio, la reputazione, la competenza e la solidità finanziaria. I requisiti relativi all'onorabilità sono definiti nel D.M. n. 144/1998. La reputazione, la competenza e la solidità finanziaria sono definite e valutate in conformità alle Disposizioni di vigilanza per gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica emanate dalla Banca d'Italia il 17 maggio 2016.
Per solidità finanziaria, Bankitalia verifica se la situazione economico-finanziaria dei soci sia sufficiente a sostenere l'attività della filiazione dopo l'autorizzazione.
Bankitalia verifica la solidità dell'iniziativa che l'istante propone e la trasparenza e l'adeguatezza del suo assetto proprietario.
Se il nuovo IMEL fa parte di un gruppo, viene inoltre valutata l'insussistenza di impedimenti delle sue funzioni di vigilanza.
Capitale iniziale
Gli IMEL devono avere un capitale iniziale di € 350.000.
La provenienza dei fondi utilizzati per la sottoscrizione del capitale iniziale viene verificata nel rispetto della normativa antiriciclaggio.
Ulteriori elementi considerati
Viene inoltre presa in considerazione l'influenza notevole esercitata dagli azionisti o da altri soggetti e l'esistenza e il contenuto di eventuali patti parasociali. L'assetto proprietario non deve essere tale da ostacolare l'esercizio efficace delle funzioni di vigilanza.
Sono oggetto di valutazione anche i legami di qualsiasi natura, inclusi quelli familiari o associativi, tra gli azionisti e altri soggetti, che possano compromettere (anche per effetto di possibili conflitti di interesse) la sana e prudente gestione dell’ IMEL come filiazione.
Programma di attività
In relazione al programma di attività Bankitalia verifica:
- La sostenibilità, in considerazione degli investimenti necessari per avviare l'attività e dei volumi operativi che l’ IMEL si propone di raggiungere;
- che l’ IMEL sia in grado di rispettare i requisiti patrimoniali sin dall'avvio dell'operatività. Il programma di attività include una relazione tecnica contenente i bilanci previsionali e i prospetti sull'andamento dei fondi propri per i primi tre anni di attività, unitamente ad uno scenario alternativo avverso (di stress).
La Banca d’Italia generalmente richiede ai partecipanti al capitale una dichiarazioni di impegno a sostenere finanziariamente la società per lo sviluppo delle attività o in caso di difficoltà.
Il requisito di onorabilità, in sostanza, fa riferimento principalmente a situazioni penalmente rilevanti in capo agli esponenti: nello specifico, gli esponenti degli IMEL non devono esser stati sottoposti a misure di prevenzione da parte dell'autorità giudiziaria o aver riportato una condanna definitiva per un periodo di reclusione pari a uno o due anni a seconda della natura dei reati indicati nel D.M. 161/1998.
Per quanto riguarda la professionalità, gli esponenti dell'intermediario devono aver esercitato attività di amministrazione o di controllo in imprese, attività di insegnamento universitario o funzioni amministrative o dirigenziali presso enti pubblici.
Governance ed esponenti aziendali
Bankitalia valuta la struttura di governance affinché sia in grado di assicurare il governo dei rischi cui l’IMEL sarà esposto, sia coerente con l'attività e le dimensioni previsionali, sia chiara rappresentazione dei compiti tra gli organi aziendali e nei rapporti con la proprietà.
Bankitalia verifica, in relazione agli esponenti aziendali, la professionalità, l'onorabilità e la correttezza dei componenti dell'organo di amministrazione, del collegio sindacale e dell'eventuale direttore generale. I requisiti sono definiti nel D.M. 161/1998 e nelle Disposizioni di vigilanza per gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica.
Il responsabile della succursale deve essere in possesso degli stessi requisiti di onorabilità e professionalità richiesti agli esponenti aziendali di un IMEL italiano. I requisiti sono definiti nel Decreto del Ministro del Tesoro n. 161/1998 (in corso di revisione).
Il requisito di onorabilità fa riferimento principalmente a situazioni penalmente rilevanti in capo al responsabile della succursale: ad esempio, egli non deve esser stato sottoposto a misure di prevenzione da parte dell'autorità giudiziaria o aver riportato una condanna definitiva per un periodo di reclusione pari a uno o due anni a seconda della natura dei reati indicati nel D.M. 161/1998.
Con riferimento alla professionalità, il responsabile della succursale deve aver esercitato attività di amministrazione o di controllo in imprese, attività di insegnamento universitario o funzioni amministrative o dirigenziali presso enti pubblici.
La presenza di amministratori indipendenti viene valutata positivamente dalla Banca d'Italia se è necessaria per ridurre il rischio di conflitto di interessi.
Gli esponenti degli IMEL devono inoltre rispettare il divieto di interlocking directorships introdotto dall'art. 36 del D.L. 201/2011.
La verifica dei requisiti degli esponenti spetta in primo luogo all'organo amministrativo dell'intermediario, che trasmette alla Banca d'Italia copia del verbale della riunione in cui i componenti dell'organo amministrativo hanno verificato la sussistenza dei requisiti richiesti agli esponenti. Il verbale deve essere analitico e motivato; in caso di valutazione incompleta la Bankitalia può condurre una propria indagine e può richiedere l'esibizione della documentazione comprovante il possesso dei requisiti, inclusi i certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti.
Organizzazione e sistema dei controlli interni
Bankitalia valuta l'organizzazione aziendale e il sistema dei controlli interni vengono valutati per verificarne l'efficacia e la coerenza in relazione alla complessità operativa e le dimensioni dell'intermediario.
Il sistema IT (information technology), deve assicurare la corretta operatività dell'intermediario e l'adempimento delle segnalazioni periodiche di vigilanza. Il sistema IT deve assicurare che:
- L' IMEL possa monitorare e gestire incidenti relativi alla sicurezza IT;
- in caso di terminazione dei servizi di pagamento tutte le transazioni pendenti vengano eseguite;
- l'accesso ai dati di pagamento sensibili dei clienti sia ristretto e costantemente monitorato.
L’ IMEL presta particolare attenzione alle misure adottate per salvaguardare i fondi della clientela, incluse le procedure contabili.
L’ IMEL può esternalizzare alcune funzioni, in relazione alla sua complessità operativa. Il contratto di outsourcing identifica il livello minimo garantito dei servizi e la possibilità per l'autorità di vigilanza di accedere ai sistemi del fornitore di servizi. Il ricorso all'esternalizzazione non fa venir meno la responsabilità dell'intermediario e dei propri organi aziendali.
L’ IMEL inoltre è garante dell’applicazione delle disposizioni antiriciclaggio e antiterrorismo o previste dalla legge italiana; gli L’ IMEL sono chiamati a una condotta di collaborazione attiva, che si basa su una adeguata conoscenza del cliente e delle segnalazione delle operazioni ( S.O.S.) che destano sospetti circa la provenienza dei fondi trasferiti.